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Zeus!

L’attesa che si era creata intorno all’album degli ZEUS! viene finalmente ripagata dallo spessore schiacciante di questo esordio.Da circa un anno chi ha avuto la fortuna di vederli dal vivo non parla d’altro. Si materializzano ai festival, spesso non annunciati (e qualche volta nemmeno invitati), suonano, spaccano e se ne vanno. Apparentemente del tutto inconsapevoli delle regole del mercato, si portano dietro solo qualche cd-r, regolarmente sold-out pochi minuti dopo la fine del set. Invece loro ne sanno un bel po’ e ora ZEUS! è un album che uscirà a metà Ottobre con distribuzione Venus. Presentare Luca Cavina e Paolo Mongardi è semplice: si tratta niente meno che, rispettivamente, del bassista degli osannati Calibro 35 e dell’ex batterista dei Jennifer Gentle, oggi in prestito turnistico a, udite udite..Il Genio. Il risultato: indie-funk? retro-pop? Acqua, acqua. E’ uno dei dischi più estremisti, sporchi, spavaldi, sudati, incompromissori e trasversali che possiate ascoltare oggi come oggi. Basso e batteria, la formazione-duo più in voga negli anni 2000. Ma senza noia. Per usare le loro stesse parole: [..ZEUS! tende ad usare il minimo per ottenere il massimo ed è: non metal, non punk, non math, non noise, non prog, non jazz-core, né post-alcunché. Semmai una somma di micro-composizioni del nostro tempo, picassiane e psicodeliche, in quanto le particolari melodie di un certo tipo “liberano il pensiero dalle sovrastrutture delle convenzioni sociali”.] Il perchè questo disco abbia una marcia in più è difficile da spiegare, ma se persino Chris Cutler li ha scelti per una delle sue compilazioni su Recommended Records un motivo ci sarà. Forse, semplicemente, a questi due importa poco delle regole e sanno dannatamente suonare! La formula basso batteria si arricchisce di voce “pitchata” in stile grind (dal quale prendono in prestito anche un po’ di estetica “raffinatissima”, vedi la copertina…) e di sparute aperture che lasciano solo un po’ di fiato prima di riprendere il massacro. Una selezione attenta di ospiti, tra cui Enrico Gabrielli e Valerio Canè degli amici Mariposa, Andrea Mosconi, Giulio Favero (che cura anche il missaggio) dona tastiere, Theremin e altre freakadelie tritate dai nostri in questo marasma senza scampo.Per loro si è scomodata una cordata di etichette diverse per attitudine, pubblico ed intenti: Bar La Muerte, Escape From Today, Off-Set, Sangue Dischi, Shove, Smartz. Tutte tenevano a fare questo disco a tutti i costi e piuttosto che decidere di lasciarlo ad una sola, se lo sono spartito, come fanno i buoni amici. Agli ZEUS! importa poco del buon gusto, anzi…hanno il gusto ironico del trash e non fanno niente, ma proprio niente, per compiacere. Forse i loro gruppi madre danno agli ZEUS! un’inaspettata libertà, come se fosse il progetto con cui possono esprimere il peggio di sé senza compromessi. Forse sta qui la loro forza, o forse, semplicemente, il Padre degli Dei è con loro e allora c’è poco da fare o spiegare. Questi spaccano. Amen.