Apocalypse Lounge

Nato nella mente del fondatore di Tannen Records, Riccardo Orlandi, sulla base di un lavoro di campionamento di colonne sonore italiane degli anni ’60 e ’70, il progetto Apocalypse Lounge è il risultato finale della collaborazione a più livelli di un collettivo di artisti, che si presenta a noi senza un vero volto. Il nome è stato ideato da Giovanni Succi, qui presente come paroliere e cantante della maggior parte dei brani, che, affascinato dall’animo noir del progetto, ha colto perfettamente l’immaginario del suono inizialmente creato da Orlandi. Troviamo poi figure di spicco della musica indipendente e di ricerca italiana dei nostri giorni, come Nicola Manzan (Bologna Violenta, Ronin) al violino, Massimo Martellotta (Calibro 35) al sintetizzatore, Dj Argento allo scratch, Francesca Amati (Comaneci) alla voce, nonché la presenza nell’ultimo brano del disco del duo hip hop di Minneapolis Kill The Vultures. Il progetto Apocalypse Lounge è nato come sintesi di Tannen Records, una sorta di epilogo di un’esperienza durata 10 anni.L’approccio è quello di un disco rap anni ’90. Orlandi ha creato le basi lavorando sul taglio e lo stretch di parti di brani, di colonne sonore italiane degli anni ’60 e ’70, per creare loop e sovrapposizioni. Ha poi girato i brani embrionali a diversi artisti che hanno gravitato intorno a Tannen Records nel corso degli anni, proponendoli come base per un featuring. Con Giovanni Succi si è creata una sintonia particolare con il progetto, da cui è nata la contrapposizione del sound noir a testi più leggeri o quantomeno ironici, dinamica che si esprime perfettamente in “Happy 1942”, brano in cui una base pop-lounge accompagna un testo/riflessione sul ventennio fascista. Giovanni Succi racconta così Apocalypse Lounge dal suo punto di vista: “Il carattere del progetto mi fu chiaro al primo ascolto, esprimeva già un immaginario di riferimento. L’identità era già dentro a quelle produzioni così eleganti eppure venate di inquietudini profonde. Modernariato scintillante sintonizzato sulle ombre del presente, come il rapporto che intercorre tra fantascienza e cyberpunk. Ho condensato queste suggestioni in una formula: Apocalypse Lounge. L’apocalisse odierna è tranquilla, la nostra decadenza è danzereccia. In preda alla più cupa spensieratezza, trasciniamo verso il basso le time-line dei social in cerca del botto, del grande Qualcosa.” Il collettivo di artisti si è allargato anche all’aspetto visivo, che è stato elaborato da diverse personalità come l’artista portoghese Braulio Amado che ha realizzato le copertine di tre “singoli” digitali, Stefano Buro che ha creato i video di animazione, Giulia Mazza che firma le inquietanti foto “senza volto” di Apocalypse Lounge, tra cui quella scelta per la copertina dell’album.