Elevator Man

Lorenzo Feliciati, compositore e bassista italiano anche membro di Naked Truth, Berserk!, Twinscapes e Mumpbeak, pubblica il suo terzo album da solista per RareNoise. Dopo “Frequent Flyer” (2011) e KOI (2015) il nuovo “Elevator Man” è il passo successivo di Feliciati nella costruzione di un ponte tra Jazz e Rock, in cui lo accompagna una folta schiera di straordinari colleghi da tutto il mondo: batteristi come Pat Mastelotto (King Crimson) e Chad Wackerman (Allan Holdsworth, Frank Zappa), chitarristi come Mattias “IA” Eklundh (Jonas Hellborg Trio) e Marco Sfogli (PFM), il trombettista jazz Cuong Vu e il compagno di Feliciati nei Naked Truth Roy Powell con il suo clavinet avvolto nella distorsione, mentre Feliciati, oltre ad aver composto e arrangiato tutto il materiale del disco, ha suonato basso, chitarra e tastiere.’“Elevator Man” ha una diversa line up in ogni brano – spiega Feliciati – E’ lo stesso approccio utilizzato anche in  “Frequent Flyer” ma questa volta la musica è stata tutta composta in un unico periodo di circa tre mesi, cosa che mi ha permesso di concentrarmi meglio sulla direzione da dare all’album. E nonostante io tenda sempre verso una certa varietà stilistica nei miei lavori, in questo caso il sapore più nettamente Prog dell’album è stata una scelta. Volevo esplorare un territorio diverso da quello del soundtrack-ambient che caratterizzava sia KOI che Twinscapes, il duo formato da me e Colin Edwin dei Porcupine Tree, cercando un risultato più orientato alla forma canzone.’Feliciati, che ha suonato con grandi batteristi nel corso della sua carriera, sembra particolarmente soddisfatto dei compagni che ha potuto avere dietro le pelli per questo “Elevator Man”: ‘Sono un grande appassionato della batteria ed è quindi un privilegio aver potuto avvalermi per questo album di musicisti quali Pat Mastelotto, Chad Wackerman, Roberto Gualdi (PFM), Davide Pettirossi, Armando Croce, Gianluca Palmieri (Greg Howe Band) e dell’astro nascente Davide Savarese’. Confermata rispetto a “KOI” è la sezione di ottoni composta da Pierluigi Bastioli al trombone, Duiliu Ingress al sax baritono e Stan Adams al trombone basso, il quale ha anche arrangiato e diretto le parti di fiati, che rendono le sequenze basse più corpose in brani come “14 Stories”, “The Brick”, “Three Women”e alla title track. Feliciati racconta della grande influenza che ha avuto sul suo modo di suonare Jaco Pastorius, influenza chiara, nel caso di questo album, soprattutto in pezzi come “Elevator Man”, “S.O.S.” o “Black Book, Red Letter”. ‘Per me si può dividere non solo la storia del basso ma la storia del Jazz Rock Fusion in un prima e un dopo Pastorius. L’influenza che lui ha avuto sul mio amore per il basso e per la musica è infinita. Ho visto I Weather Report in concerto a Roma nel 1980 al tempo del tour di “Night Passage” e quella serata mi ha cambiato la vita. Ho deciso in quel momento di suonare il basso, avendo compreso quanto sia uno strumento che può trascinare una intera band ed essere al centro dello spettro sonoro. Se il brano aveva bisogno di una nota, Jaco suonava quella nota, se aveva bisogno di cento note lui suonava quelle giuste con un incredibile senso del tempo e groove. Ma lo apprezzavo anche come compositore e di tutte le cose straordinarie che ha scritto e suonato quella che preferisco è ancora ‘John and Mary’ da “Word of Mouth”, che resta un classico senza tempo, come “Night Passage” e “Shadows and Light” di Joni Mitchell. Nonostante questa influenza, presente in “Elevator Man”, Feliciati ha creato con questo nuovo album un suo personale gioiello di superbo Prog-Rock.