FANTASMA

Gli ARTO nascono a Bologna agli inizi del 2017 dall’incontro di quattro fra le menti più prolifiche ed eclettiche del panorama musicale italico: Luca Cavina, bassista degli ZEUS! e dei Calibro 35; Bruno Germano, produttore dell’acclamato “Die” di IOSONOUNCANE, nonché uomo dietro alle macchine del Vacuum Studio di Bologna, luogo da cui è passato a registrare mezzo underground italiano (Zu, Massimo Volume, Julie’s Haircut, In Zaire, Fuzz Orchestra, Ornaments, La Quiete, Settlefish); Cristian Naldi, chitarrista di Ronin e Fulkanelli; Simone Cavina, batterista di IOSONOUNCANE, Junkfood e Comaneci. Nell’autunno 2017 esce il videoclip che accompagna i nove minuti di In Limine (https://youtu.be/04CtThX5KjE), primo brano realizzato dalla band, che ne anticipa l’immaginario e le coordinate sonore: una cupa elegia orrorifica accompagna scenari che evocano film come The Blair Witch Project e The Evil Dead, attraverso atmosfere spettrali e improvvise sfuriate soniche. Il risultato è una musica strumentale molto evocativa e dall’attitudine ibrida: come se il Glenn Branca più rumoroso ed abrasivo si fondesse con la maestosità di Arvo Part. Sempre nello stesso autunno gli ARTO si esibiscono live in contesti come il Krakatoa Fest a fianco di band come Melt Banana, Lento, Morkobot, Starfuckers e in apertura agli americani Unsane. L’1 marzo 2018 verrà data alla luce la loro prima creatura discografica, ”FANTASMA”. Questa oscura soundtrack per ensemble elettrificato si articola in otto tracce spettrali ed apocalittiche. I brani alternano senza soluzione di continuità meditativi episodi dark-ambient (A Ghost Limbo, AibohphobiA) a maestosi crescendo (Trauma), con incursioni che rievocano il black metal di stampo norvegese in una chiave più psichedelica e drammatica (Larva, Hauntology), delineando un sound aspro e sublime allo stesso tempo, con una cura meticolosa per gli arrangiamenti orchestrali. La natura liminare del “FANTASMA” è espressa attraverso una dialettica presenza/assenza che si ritrova in tutti i brani, a partire dalla opening track On Suicide, una meta-cover (qualcuno ricorderà la versione degli Art Bears di canterburyana memoria) nonchè unico episodio in cui compare la voce (di IOSONOUNCANE), elemento che poi scomparirà e rimarrà implicito nei brani che seguono. Attraverso un’ alternanza di pieni e vuoti (A Ghost Limbo), di elementi che ritornano sotto mentite spoglie celando algoritmi subliminali (Trauma, Larva), la reiterazione di pattern ossessivi (Hauntology, Ship Of Theseus) e una struttura narrativa circolare per non dire palindroma (dalla tormentata quiete di On Suicide si passa attraverso la spannung di Larva e Hauntology per poi ritornare allo stato di sospensione dell’outro AibohphobiA), il disco inscena a livello sonoro un immaginario popolato da spettri e revenants che infestano, accompagnano e determinano eventi che hanno il carattere del paradosso e dell’ eterno ritorno. Oltre al cammeo di IOSONOUNCANE alla voce in On Suicide, il disco è impreziosito dagli interventi di Sebastiano De Gennaro al vibrafono, Dimitri Sillato al violino e Giuseppe Franchellucci al violoncello. Registrato da Andrea Rovacchi e Bruno Germano al Vacuum Studio di Bologna, mixato da Bruno Germano e masterizzato da Carl Saff al Saff Mastering di Chicago. La release sarà curata dallo sforzo congiunto di Sanguedischi, Offset Records, Dischi Bervisti, The Fucking Clinica e Fegato Dischi.