Opera

Per Giove! Il duo composto da Luca Cavina al basso elettrico (Calibro 35, Craxi, Incident on South  Street) e Paolo Mongardi alla batteria (Fuzz Orchestra, Ronin, FulKanelli, ex Jennifer Gentle) è tornato a dispensare le sue pillole – questa volta ne contiamo undici – di micro‐violenza controllata, figlie di una cultura sospesa tra estremismi Metal / Punk e propedeutiche visioni  Prog. Primo gruppo italiano ad entrare in scuderia Three One G, label di San Diego ormai di culto, che licenzierà il disco negli Stati Uniti. Doveroso quindi il cameo del suo boss Justin Pearson – figura  portante dell’ennesima rivoluzione Hardcore californiana, già frontman di Locust, Swing Kids e Retox – che regala in “Sick And Destroy” una performance da urlo. “Opera”, il secondo lavoro del duo dopo l’omonimo debutto datato Ottobre 2010, straccia la concorrenza piroettando gli ZEUS! nell’Olimpo del Metal decontestualizzato e del Rock d’avanguardia internazionale. L’architettura dei brani, modulare e caleidoscopica, utilizza semplici elementi compositivi ricombinati in complesse trame strumentali, sonoramente pressanti, ma sottese di un lirismo personale e forse inconsapevolmente italiano. Minimalismo e massimalismo, trasversalità e organicità, complessità e immediatezza, rigore matematico e urgenza espressiva. È in questa operosa opposizione il marchio di fabbrica della bottega ZEUS!. Una co-produzione Tannen, Offset e Santeria che sarà lanciata in Europa a Febbraio, come un carro allegorico in versione Grand Guignol. Del resto l’ironia non è mai mancata ai nostri, che stavolta prendono per le orecchie nell’ordine: il padre spirituale del minimalismo in “La Morte Young” (La Monte Young: maestro di vita di Philip Glass e Steve Reich), poi un grande pianista italiano che ha imparato a destreggiarsi tra le stelle con Sun Ra in “Giorgio Gaslini Is Our Tom Araya” (che fa giusto il paio con “Tom Araya is our Elvis” degli Zu) ed infine l’ex-voce dei Mercyful Fate ed i baronetti di Liverpool in “Lucy In The Sky With King Diamond”. Algebra del bisogno, prêt-à-porter dell’isteria collettiva, “Opera” infliegge ferite dal profondo, senza mai sacrificare un briciolo di originalità ed immediatezza. Gli altri ospiti che partecipano al disco sono: Vincenzo Vasi (Capossela, Mike Patton’s Mondo Cane tra gli altri) al Theremin e Nicola Ratti (apprezzato sperimentatore in solo, nonché chitarra nei Ronin). Il disco è stato è stato registrato e missato a Milano alle Officine Meccaniche e al Che Studio dal Re MidaTommaso Colliva (Calibro 35, Muse) e masterizzato dal geniaccio James Plotkin (Khanate, OLD) a Philadelphia.