Nel 1978, la grande percussionista danese Marilyn Mazur fondò la coraggiosa e innovativa Primi Band, un ensemble di teatro musicale tutto al femminile che attingeva da un profondo pozzo di energia primordiale e audacia sperimentale. Quattro decenni dopo, Mazur dà nuova vita a quegli elementi fondativi in un modo nuovo e avventuroso con Shamania, progetto che riunisce dieci delle più inventive e rispettate musiciste scandinave. Mentre i membri della Primi Band erano musicisti sperimentali ma non professionisti, Shamania raccoglie dieci artiste audaci ma già ampiamente conosciute nelle scene dell’avant-jazz danese, svedese e norvegese. Il loro splendido album di debutto è una combinazione di forze primigenie e virtuosismo musicale, di vivide, di originali visioni artistiche e profonde emozioni personali, di energie comuni e voci individuali. Il principio fondamentale di Shamania, come per la Primi Band prima di essa, è il termine danese urkraft – che si traduce approssimativamente come “potere primordiale” o “forza primitiva”. Nella interpretazione di Mazur, urkraft significa “Tornare ad esprimersi in modo istintivo. Ho avuto la visione di una sorta di raduno di donne tribali del passato. Questo sentimento rituale era l’idea principale della Primi Band ed è la visione di partenza anche di Shamania”.
L’atmosfera distintiva che si trova in entrambe le band, spiega Mazur, deriva in parte dall’opportunità unica che offrono a coloro che ne fanno parte. La maggior parte di queste musiciste sono abituate ad essere minoranza in gruppi dominati dagli uomini – Mazur stessa ha la particolarità di essere l’unica donna ad essere stata membro di un gruppo di Miles Davis. Nonostante non le piaccia l’idea di differenziare i musicisti in base al genere, Mazur ci tiene a sottolineare come Shamania riporti in equilibrio una situazione sfavorevole per le donne. “E’ bello avere questo gruppo per aiutare a bilanciare le cose”, dice. “Nel mondo del jazz sono stati soprattutto gli uomini a creare il linguaggio. E’ importante poter partecipare alla creazione del suono del jazz di oggi. Non penso che si possa davvero sentire una differenza di chi suona, se è donna o uomo – si possono distinguere le qualità di ciascun musicista – ma il fatto di essere tutte musiciste donne regala a tutte noi nella band una sensazione speciale, quella di portare un po’ di energia fresca e peculiare in questa forma d’arte”.
Indipendentemente da qualsiasi distinzione di genere, le dieci musiciste che compongono Shamania sono un impressionante raduno di artiste, con una fascia di età che spazia dai 28 anni della batterista Anna Lund a Mazur, che a 64 anni è la più anziana del gruppo. Troviamo un membro originale della Primi Band, la sassofonista danese Lotte Anker, che da allora ha continuato ad esibirsi con improvvisatori stimati come Craig Taborn, Sylvie Courvoisier, Fred Frith, Gerald Cleaver, Ikue Mori, Marilyn Crispell, Tim Berne e molti altri; la pluripremiata vocalist svedese Josefine Cronholm e la percussionista danese Lisbeth Diers, entrambe frequenti collaboratrici di Mazur, anche come parte dell’ormai scomparso quintetto Percussion Paradise; e la tastierista nippo-danese Makiko Hirabayashi, anche lei collaboratrice in numerosi altri progetti di Mazur. I rimanenti membri di Shamania sono nuove conoscenze per la leader: la cantante e sassofonista norvegese Sissel Vera Pettersen ha portato il suo approccio sperimentale alla musica di compositori come John Hollenbeck, Theo Bleckmann e Chick Corea, mentre la trombettista Hildegunn Øiseth (anch’essa norvegese) aggiunge il suono particolare del suo corno di capra fatto a mano alla già ampia tavolozza di Shamania. Lis Wessberg è una delle principali tromboniste della Danimarca, dove ha suonato con artisti di fama mondiale come Randy Brecker, Ray Charles e Kid Creole and the Coconuts . La bassista e cantante norvegese Ellen Andrea Wang fonde jazz e pop in uno straordinario equilibrio di elementi ruvidi e poetici, acustici ed elettrici, creando un suono unico con il proprio trio così come con la band indie-jazz Pixel. La batterista svedese Anna Lund è invece fondatrice della indie-jazz band Hurrakel. Dal vivo, Shamania presenta anche la danzatrice Tine Erica Aspaas, che con il suo lavoro sull’improvvisazione rinvigorisce l’antico legame tra musica, percussioni e danza. “Sono sempre stato molto interessata ad unire la danza alla musica che suono”, sottolinea Mazur. “Non è nemmeno una cosa consapevole: il mio approccio al suonare è naturalmente molto fisico e anche molto visivo – almeno questo è quello che mi dice il pubblico”.
“New Secret” apre l’album con il canto insistente e ritmico di un’invocazione. Il pezzo ciclico è costruito su uno degli elementi fondamentali che Mazur ha portato avanti dalla Primi Band, che lei chiama “Primi ostinatos. Queste piccole e ripetute unità sonore sono state ispirate dai compositori minimalisti degli anni ’70, pionieri rivoluzionari come Philip Glass, Mike Oldfield e Steve Reich. Mazur si aggiunge a questo elenco, infondendo a queste ripetizioni uno slancio più vigoroso, coi suoi impulsi ritmici in conflitto con le composizioni intrinsecamente statiche dei minimalisti. Anche “Rytmeritual” e la successiva “Kalimbaprimis” sono costituite da questi ostinatos, in questo caso due variazioni della stessa melodia. Entrambi i brani rivelano l’assorbimento e la reinterpretazione profondamente personale di Mazur di diverse culture e tradizioni musicali, infatti troviamo rimandi al gamelan indonesiano e alle tradizioni popolari africane. Mazur insiste sul fatto che questi accenti etnici sono involontari, risultato naturale dai suoi gusti senza confini piuttosto che da qualsiasi tentativo guidato di contaminazione con la world music. “Ascolto molta musica diversa, che naturalmente mi influenza e diventa parte del mio linguaggio musicale subconscio” dice. “Ma io scrivo di più avendo visioni e sogni e inserendoli nella musica. Il sentimento tribale della musica in Shamania potrebbe portare paralleli con la musica gamelan, la musica africana e la musica indiana. Ma non è una scelta consapevole quella di attingere da questi linguaggi musicali”. “CHAAS” è uno dei tanti brani tratti dal repertorio della Primi Band. Questo pezzo prende il nome dalla notazione danese per le quattro note della melodia di base – in inglese, queste sarebbero C, B naturale, A e A piatto. Le origini dell’autoesplicativa “Old Melody” possono risalire ancora più indietro – Mazur dice che il brano è stato in giro così a lungo che non riesce a ricordare quando lo ha concepito originariamente – ma è rimasto sullo scaffale fino ad ora, inutilizzato ma abbastanza memorabile da emergere decenni dopo per trovare il suo giusto posto in questo gruppo. “Fragments” è un effetto di libera improvvisazione, con ogni membro dell’ensemble che contribuisce con una breve esclamazione, alla quale risponde e viene portato avanti dall’artista successivo in linea. Si tratta di una sorta di pezzo funzionale sul palco, che serve a introdurre ogni membro della band a sua volta attraverso la propria voce musicale. “Space Entry Dance” ha una funzione simile, con la sua melodia di ispirazione africana, utilizzata per introdurre i musicisti e i ballerini sul palco durante le esibizioni dal vivo; qui, chiude l’album con una nota entusiasmante e ottimistica. “Time Ritual” è un’altra composizione concepita per il palco live, solitamente una vetrina per Aspaas, con i musicisti che reagiscono in tempo reale ai movimenti improvvisati della ballerina. In studio, senza la presenza di un danzatore, si trasforma in una scultura sonora, costruita sui ritmi ipnotici del respiro umano. “Crawl Out & Shine”, con la sua melodia celebrativa e sinuosa, è l’unico pezzo dell’album con un testo. E’ stato scritto dopo che Mazur ha vinto il prestigioso premio JAZZPAR nel 2001, e chiede al pubblico di unirsi allo spirito comune della band, di godersi la vita e la musica insieme ai musicisti. “Dietro le nuvole” è un paesaggio reso in percussioni, un’improvvisazione solista di Mazur, che cerca di illustrare i diversi colori della luce che scorre attraverso le nuvole mentre il sole tramonta sull’oceano. “Shabalasa” combina il nome di Shamania con il balafon del Mali, che Mazur suona con gioia sfrenata. “Heartshaped Moon”, come la maggior parte dell’album, è stato composto appositamente per Shamania, riflettendo sui poteri della luna e la sua eco nel ciclo femminile. Le feroci improvvisazioni vocali di Vera, impegnate in un avanti e indietro con le percussioni tribali di Diers, danno la sensazione di una frenetica cerimonia primitiva in “Surrealistic Adventure”. I due brevi brani intitolati “Momamajobas” sono stati scritti per il duetto di Mazur con il pianista Jon Balke al Moldejazz Festival 2008, il cui nome è una combinazione di MOlde, MArilyn MAzur e JOn BAlke. I due episodi di questo brano sono intervallati da un dialogo tra il percussionista e Anker intitolato “Talk for 2.”.
Shamania è l’ultima splendida avventura in una carriera sempre intrepida. Da quando è emersa sulla scena danese a metà degli anni ’70 con la Primi Band e il gruppo fusion Six Winds, Mazur è stata una percussionista e compositrice sempre originale. Ha girato il mondo con Miles Davis, la Gil Evans Orchestra e il Wayne Shorter Quintet negli anni ’80, prima di tornare alla sua musica visionaria con l’orchestra internazionale Future Song, poi con il Marilyn Mazur Group, Celestial Circle e Mystic Family, tra le altre formazioni innovative. Allo stesso tempo ha trascorso più di un decennio in tour e registrando con il gigante sax norvegese Jan Garbarek.
Shamania
Progetti in corso
Progetti conclusi
- Anguish
- Any Other
- Apocalypse Lounge
- ARTO
- Bachi Da Pietra
- Big Mountain County
- Bobby Previte
- Bobby Previte, Jamie Saft, Nels Cline
- Brovold/Saft
- Cabeki
- Calibro 35
- Canadians
- Capra
- Cesare Livrizzi
- Chat Noir
- Coma Berenices
- Comaneci
- Cuong Vu 4tet
- Daniele Ledda
- Dave Liebman, Adam Rudolph, Hamid Drake
- Dave Liebman, Adam Rudolph, Tatsuya Nakatani
- Dulcamara
- Egle Sommacal
- Egokid
- Emma Tricca
- En Roco
- Eraldo Bernocchi
- Eraldo Bernocchi, FM Einheit, Jo Quail
- Francesco Bucci
- Francesco Guerri
- Gaudi
- Giorgi Mikadze
- Giovanni Succi
- Hannah Williams & The Affirmations
- Hate Moss
- His Clancyness
- Hit-Kunle
- Horseloverfat
- Humanbeing
- J. Peter Schwalm, Stephan Thelen
- J.Peter Schwalm
- J.Peter Schwalm, Arve Henriksen
- J.Peter Schwalm, Markus Reuter
- Jamie Saft
- Jamie Saft Quartet
- Jamie Saft, Bobby Previte, Steve Swallow e Iggy Pop
- Jamie Saft, Steve Swallow, Bobby Previte
- Jo Berger Myhre
- Joshua Trinidad
- Jü
- Kick
- Kingfisher
- Kristina Jacobsen
- La Band del Brasiliano
- La Città di Notte
- LACOSA
- Laura Loriga
- Le bandesonore
- Led Bib
- LEF
- Levriero
- Liquido Di Morte
- Lorenzo Feliciati
- Lorenzo Feliciati, Michele Rabbia
- Low Standards, High Fives
- Magnet Animals
- Manetti!
- Marco Frattini
- Marilyn Mazur
- Massimo Martellotta
- Merzbow, Keiji Haino, Balazs Pandi
- Merzbow, Mats Gustafsson, Balás Pándi
- Mike Pride
- Missincat
- Movie Star Junkies
- Movimento Artistico Pesante
- Mumpbeak
- My Gravity Girls
- Neko At Stella
- Nelide Bandello
- News For Lulu
- Non Voglio Che Clara
- Norman
- O.R.k.
- Obake
- OoopopoiooO
- Orange Combutta
- Ornaments
- Ornaments/ZEUS!
- Ottone Pesante
- OTU
- Oui! The North
- OvO
- Palazzo
- Paolo Cattaneo
- Paolo Spaccamonti e Ramon Moro
- Peter Kernel
- Philipp Gerschlauer and David Fiuczynski
- Recall Madame X
- Red Kite