Tranceportation Vol.1

I Sonar annunciano “Tranceportation Vol.1”, quinto album in studio per la band svizzera e il secondo in collaborazione la leggenda americana della chitarra avant David Torn. “Se MC Escher avesse fatto musica, invece di disegnare impossibili e disorientanti prospettive, suonerebbe come i Sonar” così lo scrittore Sid Smith una volta ha definito il lavoro del gruppo svizzero. E resta una descrizione appropriata, per il metodo con cui sono creati i pezzi ipnotici dei Sonar, costruiti gradualmente su intricati schemi di note colte, armoniche pizzicate, bassi mesmerici e ritmi insistenti. La musica creata da Stephan Thelen (chitarra tritono), Bernard Wagner (chitarra tritono), Christian Kuntner (basso tritono), Manuel Pasquinelli (batteria, percussioni) sfrutta elementi del rock, del jazz e del minimalismo classico contemporaneo e li fonde per creare un linguaggio musicale distintivo.
La loro collaborazione con David Torn è iniziata con “Vortex” (RareNoise, 2018). Inizialmente coinvolto come produttore, l’entusiasmo di Torn per la musica del quartetto fu tale da spingerlo ad aggiungere il suo marchio a tutto l’album anche come musicista, con i suoi fluidi assoli e le sue materiche stratificazioni. In quel caso fu una aggiunta spontanea e non prevista in fase di composizione, mentre questa volta la musica è stata composta fin dall’inizio pensando alla presenza di Torn. Con parti scritte e arrangiate per la nuova formazione dei Sonar in quintetto, in “Tranceportation Vol.1” troviamo maggiore spazio per l’improvvisazione e una più profonda esplorazione sonora integrata nella musica.
Il compositore principale dei Sonar, Stephan Thelen, dice di Torn: “Ho conosciuto David per tutta la vita attraverso la sua musica e ammiro veramente il suo lavoro. Quindi, farlo lavorare con noi in Svizzera prima come produttore e poi come esecutore è stato davvero emozionante”. Musicista dotato di un approccio avventuroso a tutto ciò che fa, la reputazione di Torn come strumentista “wild card” lo ha portato lavorare con una vasta gamma impressionante di artisti diversi che include David Bowie, Laurie Anderson, Bill Bruford, David Sylvian, Tori Amos, Mick Karn, Madonna, Jeff Beck e Jan Garbarek tra gli altri. “Tranceportation Vol.1” è stato registrato a Bellmund, in Svizzera, durante una maratona di cinque giorni che ha prodotto oltre 80 minuti di materiale, di cui i Sonar hanno scelto di pubblicare la prima metà come “Tranceportation Vol.1” alla fine di novembre 2019, mentre l’uscita del secondo volume è prevista per maggio 2020.
Thelen, che oltre al suo lavoro per il Sonar è stato precedentemente incaricato di scrivere per l’acclamato Kronos Quartet, spiega come funziona la musica di Tranceportation. “I sette nuovi pezzi che compongono i due volumi di Tranceportation sono basati su schemi armonicamente molto semplici che consistono di poche note ripetute, in una forma o nell’altra, in tutto il lavoro, il che è chiaramente il modo in cui entra in gioco l’elemento ‘trance’. Tuttavia, usando tecniche come isoritmi, poliritmi e tempi dispari, questi schemi apparentemente semplici creano in realtà ritmi complessi e illusioni sonore contorte”. Le fluide improvvisazioni di Torn sui pochi schemi di suoni dei Sonar hanno aggiunto ancora più profondità al loro lavoro. Mettendo a confronto questo aspetto del suo lavoro con i puzzle concettuali incorporati nei dipinti di MC Escher, Thelen spiega che le ripetizioni non appaiono immediatamente evidenti. “Quindi, anche se si sentono solo poche note, a volte ci vuole tempo prima che lo schema generale venga effettivamente ripetuto”.
La base concettuale e strutturale della musica di Tranceportation è dunque vitale, così come lo sono le appassionate performance che risuonano nel cuore dei quattro brani che compongono il Volume 1. Accanto alle certezze metronomiche dell’architettura sonora, incontriamo il dialogo tra le idee e una grande tensione all’interno delle costruzioni musicali che fanno volare le scintille. Le composizioni e le performance su Tranceportation invitano gli ascoltatori ad allontanarsi dal mondano ed entrare nello spazio trasformativo che Sonar e David Torn sanno creare. Dicono che ogni viaggio inizi con un passo. Questo viaggio inizia con le orecchie.